Antonio Canova
Antonio Canova esprime nelle sue creazioni la ricerca della perfezione, la bellezza e la purezza dell'arte antica, con un'attenzione tutta nuova nel rendere più espressivi ed umani i volti e gli atteggiamenti del corpo, assenti nelle statue della mitologia greca-romana, a cui egli si ispirava. La precisione delle linee, delle forme e la delicatezza delle superfici nei suoi modelli nascondono un duro lavoro di ricerca e di misurazione delle proporzioni, che rispondono ai canoni di bellezza ideale; questi sono i motivi per cui viene considerato tra i maggiori scultori di tutti i tempi, capace di dare raffinatezza al marmo e capace di eguagliare e superare lo splendore antico delle sculture greche-romane, sotto il segno, appunto, del suo soprannome, "Nuovo Fidia".Canova svolse l'apprendistato a Venezia. Nel 1779 si trasferì a Roma, dove risiedette per il resto della sua vita; sebbene viaggiasse spesso, principalmente per soggiorni all'estero o per ritornare nei luoghi natii, l'Urbe per lui rappresentò sempre un imprescindibile punto di riferimento.
Intimamente vicino alle teorie neoclassiche di Winckelmann e Mengs, Canova ebbe prestigiosi committenti, dagli Asburgo ai Borbone, dalla corte pontificia a Napoleone, sino ad arrivare alla nobiltà veneta, romana e russa. Tra le sue opere più note si ricordano ''Amore e Psiche'', ''Teseo sul Minotauro'', ''Adone e Venere'', ''Ebe'', ''Le tre Grazie'', il ''Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria,'' la ''Paolina Borghese, Ercole e Lica'' e la ''Venere italica.'' da Wikipedia
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2di Licht, FredAltri autori: “...Canova, Antonio...”
Pubblicazione 1983
Collocazione: Ks/110/Can/2Libro